Il piacere di avere le Dolomiti intorno

Tra paesaggi e storia. Col Margherita e Cima Juribrutto.
Un'escursione fuori dai percorsi più gettonati, breve e facile ma che regala scorci paesaggistici di prim'ordine; orizzonti fatti di creste affilate, di montagne conosciute e altre meno e che scorre in alcuni dei tanti territori della memoria legati alla grande guerra.


Una passeggiata in alta quota molto gratificante per gli ambienti caratteristici che si attraversano e per la visuale panoramica in ogni direzione che accompagna lungo tutto il percorso; la presenza di resti di trinceramenti ed opere belliche della Grande Guerra presenti sui pianori sommitali completa l’interesse verso questa facile escursione. Dalla stazione a monte della funivia che sale dal Passo San Pellegrino alcuni scaloni incisi nella roccia conducono alla piatta cima di Col Margherita dove sono presenti alcune installazioni descrittive dell’evoluzione che ha portato alla formazione di questa montagna fatta di roccia di origine lavica dalle forme e colori molto singolari. Ci si avvia su un comodo tracciato che percorre con moderati saliscendi un vasto piano inclinato composto di una miriade di multiformi lastre di roccia e punteggiato in basso da piccoli specchi d’acqua facilmente raggiungibili deviando di quando in quando dal sentiero principale; la camminata è allietata da panorami molto interessanti con una notevole visuale sulle Pale di San Martino verso sud mentre sul lato opposto il pianoro si interrompe bruscamente e precipita con affacci a tratti vertiginosi sulla Valle di San Pellegrino. Giunti al termine dell’altopiano il sentiero si fa più sconnesso ed in breve si arriva alla piccola forcella di Vallazza da cui si stacca la traccia ripida ed a tratti esposta in direzione della cima. Si sale per svolte strette facendo attenzione nei tratti in maggiore pendenza e si approssima la zona sommitale incontrando alcuni resti di baraccamenti ed altre opere belliche che testimoniano la rilevanza che avevano queste alture in posizione dominante sulle vallate circostanti. Due semplici croci in legno avvolte con del filo spinato accolgono al termine della breve ed intensa salita ed invitano ad una sosta ed un momento di meditazione sul significato e la storia drammatica di questi luoghi che così tanto contrasta con la bellezza ed il senso di pace che ispira l’ambiente in cui ci troviamo immersi. Superate le piccole croci ci si inoltra verso la cima vera e propria attraversando un ampio e panoramico pianoro in lieve pendenza dove si incontrano diversi manufatti bellici ed alcuni tratti di trincea ancora in buono stato tra cui poter girovagare.